Cogliamo l’occasione di un quesito che ci è giunto in redazione per trattare nuovamente del lavoro occasionale. Il lavoro occasionale può essere utilizzato dai lavoratori e dalle aziende, ma prevede specifici limiti, indicati e modificati di recente dall’ articolo 2-bis, decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, cosiddetto “Decreto dignità”, introdotto in sede di conversione dalla legge 9 agosto 2018, n. 96.

I limiti di utilizzo del lavoro occasionale sono i seguenti:

  • Ciascun lavoratore occasionale non può conseguire un reddito superiore a 2.500 euro da un solo datore di lavoro.

Secondo la risoluzione 41 del 15 luglio 2020, l’Agenzia delle Entrate ha escluso la possibilità per le professioni tenuto all’obbligo di iscrizione all’Ordine, parliamo di Avvocati, Architetti, Medici, etc. , di avvalersi del lavoro occasionale. In altre parole, ad esempio, un architetto iscritto all’ordine di appartenenza non può essere considerato un lavoratore occasionale: ne consegue che per esercitare la professione dovrà necessariamente aprire partita iva e iscriversi all’Inarcassa.

Vi è da dire che recentemente la Cassazione è intervenuta sul tema, con la sentenza 10267 del 19 aprile 2021, che AL CONTRARIO, afferma che l’iscrizione all’Ordine di appartenenza non è sufficiente a far considerare la prestazione come NON OCCASIONALE. Ne deriva che per la sentenza di Cassazione l’attività di lavoro occasionale non è preclusa a coloro che sono iscritti ad un albo.

In attesa che la giurisprudenza di legittimitĂ  si consolidi, riteniamo che per gli iscritti ad un ordine professionale, sia preclusa la possibilitĂ  di svolgere attivitĂ  di lavoro occasionale.

Veniamo ora al quesito che ci è giunto in redazione:

Salve la contatto perchè dal mese di marzo ho iniziato a lavorare in uno studio di architettura con un contratto di collaborazione occasionale. Secondo il contratto dovrei lavorare per un massimo di 30 giorni l’anno e giĂ  qui vi è una prima irregolaritĂ  perchè il datore di lavoro mi constringe a lavorare abitualmente e non piĂą occasionalmente dal lunedì al venerdì. Successivamente sono ormai due mesi che sto aspettando il compenso che secondo contratto è di 800 euro mensili, tra poco sono 3 mesi che lavoro nello studio e non ho visto un soldo. La cosa che volevo chiederle è come posso fare per farmi regolarizzare e recuperare i 3 mesi di compenso che mi spettano, ho lavorato duramente per 3 mesi ma ora sono in seria difficoltĂ  e non so come muovermi.

R: In questi casi occorre semplicemente parlare con il proprio datore di lavoro e far presente la situazione che si è creata. Si parte sempre da toni cortesi, ma al tempo stesso fermi, e generalmente si ottiene senza problemi il compenso dovuto. Se sei iscritto all’albo degli Architetti, puoi anche far presente che la legge ad oggi non consente la collaborazione occasionale per gli iscritti all’albo (come scritto in premessa). Solo successivamente, se non ottieni nel giro di pochi giorni il compenso, dovrai prendere il tuo contratto e portarlo ad un legale, che contesterà in via ufficiale il tuo disagio. Non ci sono altre vie, e non è consigliabile attendere oltre. In bocca al lupo.