L’apertura della partita IVA è il primo passo per chiunque intenda avviare un’attività di eCommerce in Italia. Potrebbe sembrare un’operazione complessa, soprattutto con le diverse normative fiscali da considerare, ma con la giusta guida, è possibile affrontare questo percorso senza troppi intoppi. In questo articolo esploreremo in dettaglio tutto ciò che c’è da sapere per avviare un’attività di eCommerce in modo legale e conforme alle normative italiane.
Indice dei contenuti
- 0.0.1 Perché aprire una partita IVA per un eCommerce?
- 0.0.2 Come aprire una partita IVA: passo per passo
- 0.0.3 E-commerce e IVA: come funziona?
- 0.0.4 Differenza tra attività occasionale e continuativa
- 0.0.5 Esempi pratici di eCommerce che richiedono la partita IVA
- 0.0.6 Conclusione: come procedere e i prossimi passi
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Perché aprire una partita IVA per un eCommerce?
La partita IVA è il codice identificativo fiscale necessario per operare come un’impresa in Italia. Se vuoi avviare un eCommerce in maniera continuativa e con l’obiettivo di generare profitto, è obbligatorio aprire una partita IVA. Non è solo il volume d’affari che determina questa necessità, ma anche la natura dell’attività stessa.
Quando è obbligatorio aprire la partita IVA?
Se la tua attività rientra in uno dei seguenti scenari, è indispensabile aprire una partita IVA:
- Attività continuativa e organizzata: Se gestisci un negozio online che vende regolarmente prodotti, anche a fronte di poche transazioni mensili, l’attività è considerata continuativa. Ad esempio, un eCommerce che opera su piattaforme come Amazon o eBay con un catalogo di prodotti disponibili tutto l’anno è visto dal fisco come un’attività commerciale organizzata, quindi necessita di una partita IVA.
- Scopo di lucro: Anche se non hai ancora guadagnato nulla dal tuo eCommerce, ma l’obiettivo è generare un profitto, hai bisogno di una partita IVA. La legge italiana valuta l’intenzione di guadagno come elemento fondamentale.
- Regolarità delle transazioni: Se vendi prodotti o servizi in modo regolare, non puoi qualificare la tua attività come “occasionale”. Un esempio comune riguarda la vendita su piattaforme come Vinted: se vendi abitualmente, è richiesta una partita IVA, anche se gli importi sono bassi.
- Promozione e pubblicità: Se investi in campagne di marketing per promuovere il tuo eCommerce, il fisco potrebbe considerare la tua attività organizzata e continuativa, quindi obbligata all’apertura di una partita IVA.
Come aprire una partita IVA: passo per passo
Aprire una partita IVA non è complicato, ma richiede attenzione. Ecco come fare:
- Scelta del regime fiscale Prima di tutto, dovrai decidere il regime fiscale più adatto al tuo eCommerce. Le opzioni principali sono il regime forfettario e il regime ordinario.
Regime forfettario: Questo è ideale per chi inizia con un eCommerce di piccole dimensioni. Se i tuoi ricavi annuali non superano gli 85.000 euro, il regime forfettario ti offre agevolazioni fiscali significative. Pagherai un’imposta sostitutiva del 15%, ridotta al 5% per i primi cinque anni, ma non potrai detrarre i costi reali delle spese aziendali.
Regime ordinario: Se invece prevedi che il tuo eCommerce cresca rapidamente, superando gli 85.000 euro di ricavi, potrebbe essere più conveniente adottare il regime ordinario, che ti permette di dedurre tutte le spese aziendali e fornisce maggiore flessibilità nella gestione dei costi. - Registrazione presso l’Agenzia delle Entrate Dopo aver scelto il regime fiscale, devi recarti presso l’Agenzia delle Entrate o completare la procedura online. In questa fase ti verrà assegnato il codice di partita IVA. L’iscrizione è immediata e gratuita, ma è fondamentale indicare il giusto codice ATECO per la tua attività. Per un eCommerce, il codice più comune è il 47.91.10 (commercio al dettaglio di prodotti vari tramite internet).
- Iscrizione alla Camera di Commercio Oltre alla partita IVA, dovrai iscriverti al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della tua provincia. Questo è un passaggio obbligatorio per qualsiasi attività commerciale in Italia, inclusi gli eCommerce.
- Iscrizione all’INPS e gestione dei contributi Se apri un eCommerce come ditta individuale, sarai tenuto a iscriverti alla gestione INPS commercianti. Questo comporta il pagamento dei contributi previdenziali obbligatori, che variano in base al tuo reddito. Il regime forfettario offre una riduzione del 35% sui contributi, rendendoli più gestibili nei primi anni di attività.
E-commerce e IVA: come funziona?
Uno degli aspetti cruciali per gestire un eCommerce è l’IVA, specialmente se vendi a clienti internazionali. Per evitare problemi con il fisco, è importante sapere quando e come applicare l’IVA sulle vendite.
- Vendite nazionali Se vendi solo in Italia, dovrai aggiungere l’IVA (attualmente al 22%) ai tuoi prodotti e includere questa imposta nelle tue fatture. Se operi con il regime forfettario, però, non sei tenuto ad applicare l’IVA, ma dovrai inserire una specifica dicitura in fattura.
- Vendite intra-UE Se vendi prodotti a clienti residenti in altri Paesi dell’Unione Europea, le regole cambiano a seconda che il cliente sia un privato o un’azienda con partita IVA. Nel secondo caso, le vendite possono essere esenti da IVA se il cliente è iscritto al VIES (Vat Information Exchange System).
- Vendite extra-UE Se il tuo eCommerce vende a clienti fuori dall’Unione Europea, le operazioni non sono soggette a IVA. Tuttavia, potrebbero esserci dazi doganali o altre imposte applicabili nel Paese di destinazione.
Differenza tra attività occasionale e continuativa
Un punto critico è capire la differenza tra un’attività occasionale e una continuativa. Questa distinzione è fondamentale per sapere se devi aprire una partita IVA o meno.
Attività occasionale: Se vendi saltuariamente senza l’intenzione di farne un business continuativo, potresti non avere l’obbligo di aprire una partita IVA. Ad esempio, la vendita sporadica di oggetti personali su Subito.it non comporta l’apertura di una partita IVA. Tuttavia, se superi i 5.000 euro di compensi annui o se la vendita è organizzata e abituale, scatta l’obbligo di partita IVA.
Attività continuativa: Se invece gestisci un eCommerce in maniera strutturata, con strategie di marketing e vendite regolari, sei considerato un imprenditore a tutti gli effetti e dovrai aprire una partita IVA.
Esempi pratici di eCommerce che richiedono la partita IVA
Per chiarire ulteriormente, vediamo alcuni esempi di attività eCommerce che obbligano all’apertura della partita IVA:
- Gestione di un negozio online su Etsy: Se crei e vendi prodotti artigianali su Etsy con un catalogo aggiornato e regolare promozione sui social, la tua attività è continuativa. Dovrai aprire una partita IVA anche se vendi poche unità al mese.
- Vendite su Amazon FBA: Se utilizzi il programma Fulfillment by Amazon (FBA) per vendere i tuoi prodotti e Amazon gestisce per te la logistica, sei un venditore professionale e avrai bisogno di una partita IVA.
- Dropshipping: Anche nel caso di un’attività di dropshipping, dove non hai stock fisici ma vendi prodotti direttamente da un fornitore al cliente finale, è necessaria la partita IVA, poiché gestisci un’attività organizzata e continuativa.
Conclusione: come procedere e i prossimi passi
Avviare un eCommerce e aprire una partita IVA è un passo cruciale per chiunque voglia operare legalmente e in modo trasparente. Seguire le giuste procedure fin dall’inizio ti permetterà di evitare problemi futuri, sanzioni e complicazioni legali. Se hai dubbi o domande su come aprire la partita IVA per il tuo eCommerce, contattaci direttamente o prenota una consulenza con uno dei nostri esperti.
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