La contabilità semplificata spiegata in modo semplice

La diffusione degli imprenditori che adottano il metodo della contabilità semplificata per la propria azienda è cresciuta nel corso degli anni.

Il legislatore prevede due tipi di contabilità adottabili per gli imprenditori che siano ditta individuale o società di persone:

  • la contabilità semplificata
  • la contabilità ordinaria.

La recente finanziaria 2023 ha ulteriormente incrementato i limiti per cui è possibile adottare la contabilità semplificata:

  • Per le ditte che erogano servizi euro 500.000 di ricavi
  • Per le altre ditte il limite è pari a 800.000 euro di ricavi.

Di fatto per le aziende che svolgono la loro attività sotto forma di ditta individuale o società di persone, l’adozione della contabilità semplificata consente:

  • Una semplicità gestionale sicuramente migliore rispetto alla contabilità ordinaria;
  • Visto l’incremento dei limiti, pur in presenza di ricavi importanti è possibile mantenere questa semplicità organizzativa sotto il profilo contabile.
  • In concreto la semplicità si traduce in:
    • Un vantaggio derivante da minori costi e minore burocrazia;
    • Svantaggio perché la contabilità semplificata non consente una analisi precisa dei debiti o dei crediti aziendali.

La contabilità semplificata per commercianti e artigiani prevede il pagamento delle imposte sulla base degli incassi e dei pagamenti. In pratica in contabilità semplificata un costo è deducibile nel momento in cui viene pagata la fattura di acquisto e un ricavo è considerato tale quando la fattura emessa viene incassata.

In soccorso degli artigiani e commercianti che ritengono troppo oneroso, in termini di tempo ed impegno, annotare tutti gli incassi e pagamenti delle fatture emesse e ricevute è arrivata l’opzione prevista dall’articolo 18 comma 5 del DPR 600/73. Tale articolo consente di considerare incassate tutte le fatture emesse e pagate sulle le fatture di acquisto registrate, indipendentemente dall’effettivo incasso o pagamento: ciò che fa diventare un costo è la semplice registrazione della fattura ricevuta, ciò che fa diventare un ricavo è la semplice registrazione della fattura emessa nel registro iva.. E’ chiaro che una semplificazione come quella prevista dall’articolo 18 comma 5 del DPR 600/73 non è conveniente per tutte le attività economiche. La valutazione di convenienza è da realizzare valutando quali sono le tempistiche con cui l’imprenditore o il commerciante paga i propri fornitori e le tempistiche con i quali viene pagato dai suoi clienti.

Ogni azienda che sia ditta individuale o società di persona deve valutare con il proprio commercialista quale tipo di contabilità adottare:

  • semplificata
  • semplificata con opzione “incassi e pagamenti virtuali” di cui all’articolo 18 comma 5 del DPR 600/73
  • ordinaria.

Con l’adozione della contabilità ordinaria la modalità di determinazione del reddito cambia in modo radicale. Con la contabilità ordinaria si determina il reddito secondo la competenza di costi e ricavi. Il metodo di determinazione del reddito per competenza è piuttosto complesso da spiegare. Ti basti sapere che a parità di fatture ricevute ed emesse e a parità di pagamento degli stessi costi e ricavi si possono ottenere risultati di esercizio molto differenti e quindi le imposte da pagare possono differire di molto a seconda del metodo utilizzato. Per questo motivo è importante per un imprenditore comprendere almeno a grandi linee le differenti modalità di determinazione del reddito in modo da effettuare una scelta consapevole insieme al proprio commercialista di fiducia.

Se hai già valutato questi aspetti con il tuo commercialista, ottimo. Se vuoi rivedere queste scelte, o vuoi avviare una attività economica e devi scegliere il tipo di contabilità contattaci per una consulenza.