Da Ordinario a Forfetario

Buon giorno ho aperto un’attività di e-commerce nel Dicembre del 2021 e mi è stato proposto il regime ordinario e sono andata avanti così per due anni…considerati i tempi da quest’anno ho fatto variazione al forfettario.

Due quesiti:

1. Facendo questo switch andrò incontro a spese per la variazione?

2. La tassazione sarà al 5% o partirò dal 15% essendo terzo anno?

Risposta commercialista e-commerce

Se l’attività ha subito una riduzione dei compensi inferiore a 85.000 euro è certamente possibile per l’anno successivo aderire al regime forfetario. L’aliquota dell’imposta sostitutiva che deve essere applicata è del 15%, questo perché il 5% si applica solo alle nuove iniziative produttive, nel suo caso invece si tratta di un’attività già in essere.

In forfetario pago le tasse sull’iva delle vendite

Io ho un e-commerce ed ho superato la soglia dei 10mila € di fatturato nei paesi Europei, quindi mi è stato detto che ora dovrò versare l’IVA relativa alle vendite che faccio all’estero.

La mia commercialista mi ha detto che, dato che sono in regime forfettario, l’IVA che verso non è deducibile, quindi in pratica se ad esempio verso 6mila € di IVA, quei 6mila € poi vengono comunque conteggiati per il versamento dei contributi INPS e tasse.

In pratica andrò a pagare le tasse sulle tasse. Ma è vera questa cosa? A me pare assurdo

Risposta commercialista e-commerce:

Buongiorno, la domanda è interessante, ma nasce da un’errata impostazione fiscale della sua attività. Non rispondiamo quindi al quesito perché sussistono dei gravi errori di fondo che andrebbero corretti e che eviterebbero anche solo di prendere in considerazione di pagare le tasse sulle tasse, cosa che ovviamente non esiste!

E-commerce 5000 euro e partita iva

Mi sto avvicinando al mondo degli e-commerce e vorrei iniziare a fare dropshipping. Domanda ma serve per iniziare per forza la partita iva? Anche se il primo mese guadagno meno di 5000 euro??

Risposta commercialista e-commerce:

Come è scritto oramai ovunque per legge non appena si comincia una attività di vendita online, e in particolare il Dropshipping a maggior ragione occorre per legge aprire partita iva. E’ vero che molti non operano un’apertura della partita iva nel momento in cui avviano il loro e-commerce e in questo modo rischiano pesanti sanzioni. Confermiamo quindi che l’avvio dell’attività deve corrispondere l’apertura della partita iva contestuale. In particolare molto importante è la comunicazione di avvio dell’attività all’ufficio Sportello Unificato Attività Produttive del Comune di residenza dell’e-commerce.

Quando registro i corrispettivi in COD (contrassegno)

Salve a tutti, ho un dubbio. Se sono forfettario ed ho un e-commerce e il cliente che acquista sceglie “pagamento alla consegna”, io in che momento devo registrare l’operazione nel registro dei corrispettivi?

Sono indeciso tra:

– nel momento in cui il cliente effettua l’ordine

– nel momento in cui il cliente riceve la merce

– nel momento in cui effettivamente io ricevo i soldi della transazione

Commercialista e-commerce: la risposta

Il sistema di pagamento alla consegna, cosiddetto contrassegno, ora ribattezzato COD, ovvero cash on delivery, riscuote anche in questi anni un successo inatteso anche nel mondo delle vendite online, nonostante le carte di credito, PayPal etc. alcuni preferiscono pagare in contanti alla consegna. Il principale svantaggio del pagamento alla consegna consiste nella percentuale di prodotti che vengono rifiutati al momento della consegna e che quindi devono tornare a spese del negozio in magazzino.

Quando un prodotto venduto con il sistema del COD, finisce per diventare un ricavo per il negozio che riesce a vendere il prodotto? Bene il momento ultimo ai fini iva per determinare

E-commerce con magazzino e merce in stock

Buongiorno, vorrei avviare una attività di vendita di abiti online acquistando uno stock di merce da tenere in magazzino. Vorrei adibire a magazzino il mio box auto. E’ possibile?

Risposta: premesso che questo tipo di tematiche interessano in modo preminente i tecnici, generalmente geometri, che effettuano le pratiche urbanistiche. Oltre a ciò vi è da verificare quali requisiti richiede lo specifico comune in cui ha la sede l’attività di e-commerce che si vuole avviare. In linea generale occorre indicare al SUAP (sportello unico attività produttive) del Comune un immobile con categoria catastale C/2 che corrisponde appunto a “magazzini e locali di deposito”. In questo caso dunque dovrebbe operare una variazione di destinazione urbanistica da C/6 (rimesse e autorimesse) a C/2. Prima di effettuare qualsiasi modifica è bene mettersi in contatto con un Geometra per valutare se è necessaria oppure no la modifica.