Mi chiamo Cristina, ho studiato grafica pubblicitaria e sono arrivata a gestire siti e pagine social per le aziende dove lavoro. Purtroppo non mi viene rinnovato il contratto, non mi arrendo e creo un gruppo su Facebook e siamo a 6k persone, 100 comprerebbe sicuramente corsi privati con me. In pratica ad oggi mi ritengo una Social Media Manager, realizzo corsi online e faccio anche consulenze private. Come devo inquadrare la mia partita iva?

Risposta del Commercialista esperto in Professionisti Freelance.

Buongiorno Cristina, per inquadrare correttamente la sua attività, occorre comprendere quale delle attività che svolge assume la prevalenza nel concreto svolgimento dell’attività. A seconda di come organizza il suo lavoro e di come intende svolgere l’attività potremmo inquadrare l’attività o come Libero Professionista Iscritto all’INPS in Gestione Separata, oppure come Attività artigianale iscritta alla gestione INPS artigiana.

Quale scegliere tra Professionista Freelance e Artigiano iscritto all’INPS?

Tra le due possibilità si sceglie in base non solo a come è strutturata l’attività, ma anche in base alle proprie considerazioni in materia di convenienza nel versamento dei contributi INPS. I contribuenti si dividono a seconda delle loro preferenze in:

  • contribuenti con una visione di lungo periodo che preferiscono versare il più possibile alla gestione INPS, cercando di massimizzare i contributi versati per ottenere nel lungo periodo una pensione congrua e dall’altro conseguire un consistente risparmio di imposta derivante dal versamento dei contributi; questo tipo di contribuenti sceglieranno di versare i contributi alla gestione artigiana in misura completa e senza chiedere la riduzione del 35% prevista per i forfettari.
  • contribuenti con una visione di solo breve periodo: sono coloro che vogliono versare il meno possibile all’INPS, ritengono che non otterranno mai la pensione e in realtà non si pongono il problema ritenendo che al momento giusto cercheranno di affrontare la situazione. Questo tipo di contribuenti sceglieranno a seconda delle loro previsioni di fatturato di iscriversi alla gestione artigiana con riduzione dei contributi al 35% oppure potrebbero scegliere l’iscrizione alla gestione separata con pagamento del contributo proporzionale del 26% circa.

L’inquadramento dell’attività prevede anche la scelta del corretto codice ATECO. Essendo la professione del social media manager, una professione recente, si dovrà ricorrere ad una classificazione all’interno dei codici ATECO un pò “forzata” per individuare il corretto codice. Il codice generalmente utilizzato è il 73.11.01 che prevede questa descrizione :

“ideazione di campagne pubblicitarie: creazione e collocazione di pubblicità per giornali, periodici, radio, televisioni, internet ed altri mezzi di comunicazione
– creazione e strategia di diffusione di pubblicità esterna, ad esempio: cartelloni pubblicitari, pannelli pubblicitari, opuscoli, allestimento di vetrine, progettazione di sale d’esposizione, scritte pubblicitarie su autobus e autoveicoli eccetera
– ideazione di stand ed altre strutture e spazi espositivi”

Come è evidente il ruolo del Social Media Manager è ben più complesso e articolato e non si può ridurre certo all’ideazione di campagne pubblicitarie.

L’importante comunque è avere un corretto inquadramento burocratico.

In Conclusione:

  • abbiamo visto le considerazioni base per la scelta del corretto inquadramento contributivo e di ATECO.
  • resta poi da definire a seconda della situazione fiscale se è possibile per Cristina accedere al regime forfettario oppure no.
  • Valutare la convenienza di un eventuale accesso al regime forfettario.