Raccogliamo una serie di articoli in cui il Commercialista di Piscologi di Torino ha fornito risposta
Indice dei contenuti
- 0.0.1 Lavoro a partita iva e in cooperativa sono compatibili?
- 0.0.2 Due domande sulla fatturazione degli psicologi
- 0.0.3 Corsi DSA tenuti da psicologi
- 0.0.4 Lavoro dipendente da remoto: come fare?
- 0.0.5 Prestazione di lavoro occasionale con l’estero
- 0.0.6 Rimborso spese dello psicologo in regime forfettario
- 0.0.7 Fatturare le sedute in cui il paziente non si è presentato
- 0.0.8 Quando il bonifico supera la fattura
- 0.0.9 Emissione di una fattura che non verrà mai pagata
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Lavoro a partita iva e in cooperativa sono compatibili?
Buongiorno, leggo informazioni contrastanti e non so come fare: una cooperativa mi ha proposto un contratto co.co.co (di 80 ore) come “operatore di laboratorio” (dicitura che non specifica psicologo, educatore o altro) per un progetto, al termine del quale verrà emesso un cedolino paga e versati contributi inps.
Questo crea problema con il fatto che posseggo una partita iva come psicologa e iscrizione a ENPAP?
Non mi interessa nè di quanto mi pagano, nè che non svolgerò l’attività di psicologa, mi serve solo fare esperienza in questo contesto, ma vorrei capire se incorro in problemi legati al fatto che ho partita iva ed iscrizione ENPAP. Grazie
Risposta Commercialista Psicologi Torino:
L’attività di lavoro dipendente e nel caso specifico l’incarico in una cooperativa non è incompatibile né con la posizione di partita iva e neanche con l’iscrizione all’ENPAP. Quindi si è possibile svolgere entrambe le attività e mantenere sia la posizione con partita iva che l’assunzione presso la cooperativa. Bisogna fare attenzione se si è in regime forfettario perché occorre non superare il reddito di 30.000 euro lordi come lavoratori dipendenti sopra il quale si fuoriesce dal regime forfettario.
Due domande sulla fatturazione degli psicologi
Salve, avrei due domande, in modo da poter confermare se sto facendo giusto in fatto di fatturazione:
- le fatture possono essere spedite in formato pdf, via mail al cliente? Se c’è marca da bollo posso aggiungere la dicitura “Bollo assolto sulla copia trattenuta dal professionista“?
- il 2% all’ENPAP va calcolato sull’importo della prestazione, non anche sulla marca da bollo? Cioè, supponiamo che fatturi 120 euro (ad esempio, 2 colloqui), va calcolato su 120 o e non su 122 euro (120 + 2 di bollo)?
Risposta Commercialista Psicologi Torino
- Si è corretto inviare le fatture in formato pdf. Sulla fattura inviata al paziente deve essere indicato anche il numero e la data del bollo, oltre all’indicazione di “Bollo assolto sulla copia trattenuta dal professionista“?
- In caso di regime forfettario, secondo la recente circolare dell’agenzia delle entrate, se il bollo è addebitato deve essere considerato imponibile.P er questo motivo l’Enpap deve essere applicato anche sui 2 euro di bollo se addebitati al cliente.
Corsi DSA tenuti da psicologi
Sono una psicologa in regime forfettario e nel mio studio svolgo training di potenziamento per dsa sia invididuali che di gruppo. A breve terrò percorsi di potenziamento per dsa in inglese. Per fare ciò collaborerò con un’insegnante madrelingua di inglese. In questo caso lei potrà farmi una ricevuta di prestazione occasionale? E io che altro devo fare oltre inserire i suoi dati nella documentazione per privacy e trattamento?
Risposta Commercialista Psicologi Torino
Si potrà saldare le prestazioni ricevute dall’insegnante come prestazione occasionale. Non ci sono adempimenti specifici se non quella di consegnare la ricevuta di lavoro occasionale al proprio commercialista. E’ importante ricordare che essendo Lei in regime forfettario allora nella ricevuta di lavoro occasionale non dovrà essere indicata la ritenuta di acconto. Il soggetto in regime forfettario deve essere trattato come un privato.
Lavoro dipendente da remoto: come fare?
Sto valutando la possibilità di farmi aiutare dalla mia compagna nella gestione delle telefonate che ricevo in studio, in modo che possa occuparsi di prendere gli appuntamenti. Il lavoro lo svolgerebbe da casa e non in studio.
Da un punto di vista burocratico-legale la cosa va inquadrata e se sì come?
Risposta Commercialista Psicologi Torino
In un caso come questo l’aiuto ricevuto dovrebbe essere inquadrato nell’ambito di un rapporto di lavoro dipendente: potrebbe trattarsi anche di un part-time. Bisognerebbe verificare con il consulente del lavoro se c’è la possibilità di usufruire di particolari agevolazioni. Pur trattandosi della sua compagna la regolarizzazione e formalizzazione del rapporto di lavoro oltre che essere un obbligo di legge è sempre fortemente consigliabile. Si potrebbe valutare anche una collaborazione con partita iva, ma deve essere valutata qualora ad esempio la sua compagna svolgesse altre attività professionali o commerciali.
Prestazione di lavoro occasionale con l’estero
Sono una psicologa in regime forfettario, mi è capitato di fare un lavoro legato al copywriting per una azienda estera. La commercialista mi ha detto che devo fare fattura elettronica e che dovrò pagare ulteriori compensi perché devo fare una pratica chiamata Intrastat. Ma è vero?
Che adempimenti ci sono per fatturare a un’azienda estera?
Risposta Commercialista Psicologi Torino
Si è vero, le prestazioni sono soggette ad INTRASTAT. Inoltre non trattandosi di prestazioni di carattere sanitario occorre verificare se sia obbligatorio emettere fattura elettronica. L’obbligo di emetter fattura elettronica dipende dal fatturato del 2021. Oltre a questo nella fattura, oltre all’indicazione di essere in regime forfettario occorrerà indicare anche che l’operazione “non costituisce cessione intracomunitaria ai sensi dell’art. 41 co. 2-bis del DL 331/93” .
Rimborso spese dello psicologo in regime forfettario
Sono in regime forfettario e lavoro per conto di una azienda di consulenza. Nella fattura mensile che faccio a fine mese inserisco anche i rimborsi di: pedaggi autostradali, benzina e biglietti dei treni che acquisto. Su queste voci devo applicare l’ENPAP, e quindi devo considerarli come compensi?
Risposta Commercialista Psicologi Torino
Il rimborso delle spese, che non siano sostenute in nome e per conto del committente, devono essere considerati reddito per il professionista dell’addebito. Purtroppo è quello che stabilisce la legge in materia, sia per i professionisti in regime ordinario, che per i professionisti in regime forfettario. Per fare in modo che queste spese non vengano considerati reddito per il professionista, occorre che tali spese vengano sostenute direttamente dal committente e laddove possibile far intestare la fattura direttamente all’azienda committente. Quindi nel caso del biglietto del treno, la fattura dovrebbe essere intestata all’azienda. Per i pedaggi autostradali, l’azienda committente potrebbe fornirLe una carta Telepass prepagata, in modo che i costi di pedaggio sarebbero pagati e fatturati direttamente all’azienda. Per quanto riguarda i carburanti l’azienda dovrebbe dotarla di una carta carburanti aziendale.
Fatturare le sedute in cui il paziente non si è presentato
Buongiorno, sono una psicologa, e vorrei sapere se è legalmente accettabile pattuire che il cliente mi paghi nel caso disdica la seduta poche ore prima o addirittura nel caso non mi avvisi per nulla. Ho letto pareri contrastanti sui gruppi specializzati e sembrerebbe che non è possibile, ma nessuno sa spiegare il perché.
Risposta Commercialista Psicologi Torino
Buongiorno nel contratto di prestazione professionale è possibile inserire clausole che prevedano il pagamento di penali nel caso in cui il cliente non rispetti le regole pattuite e liberamente accettate. In forza del principio “il contratto è legge tra le parti”, l’espressa accettazione di una clausola di questo tipo, accompagnata dai corretti formalismi è assolutamente accettabile. Ovviamente la prestazione andrà fatturata con la descrizione “penale ex art XX del contratto di prestazione professionale”. Ovviamente la penale pattuita deve essere commisurata al danno subito dal professionista, che non ha potuto erogare la prestazione per la quale si era organizzato e preparato, ma non può essere ovviamente eccessiva rispetto al valore della prestazione. Riguardo i pareri che è possibile trovare, anche su gruppi “dichiaratamente” specializzati è bene sempre diffidare. L’unico ambito in cui si ricevono informazioni sicure rimane quello del colloquio o della corrispondenza all’interno di un rapporto professionale di consulenza.
Quando il bonifico supera la fattura
Un paziente mi ha fatto un bonifico di importo superiore rispetto alla fattura che ho fatto. Adesso come mi devo comportare? Devo emettere una nota di credito per restituire il maggior importo ricevuto? Visto che sono previste altre sedute, posso trattenere l’importo e considerarlo come pagamento parziale di una prossima fattura?
Risposta Commercialista Psicologi Torino
Buongiorno non deve fare alcuna nota di credito. Anche se restituisce l’importo in eccesso non deve fare alcuna nota di credito. In ogni caso, dovendo emettere altre fatture, potrà considerare l’importo come acconto ed emettere una fattura di acconto per la differenza.
Emissione di una fattura che non verrà mai pagata
Ho emesso una fattura ad un cliente per una prossima seduta che si sarebbe tenuta domani. Oggi mi ha detto di voler interrompere il percorso e quindi siamo d’accordo che non pagherà la fattura dal momento che non effettueremo la seduta prevista . Nel frattempo ho emesso altre fatture. Devo fare qualcosa? Annullo la fattura o può stare lì anche se non verrà mai pagata? Ho letto su un gruppo Facebook, che posso lasciare così com’è la fattura tanto se non me la pagano non fa reddito, ma a me sembra una soluzione sbagliata.
Risposta
Buongiorno quello che legge sui gruppi Facebook, anche se sono indicati come presunti gruppi di commercialisti per psicologi, sono sempre indicazioni da ignorare o al massimo da prendere come spunto per verificarne la fondatezza. Nel caso specifico lasciare la fattura tanto non fa reddito è profondamente sbagliato!! L’emissione della fattura deve avvenire solo se la prestazione viene realmente eseguita, se ciò non accade, occorre emettere nota di credito indicando la motivazione dello storno della fattura. Emettere nota di credito significa emettere un documento di segno contrario. Questo è il modo corretto di comportarsi in caso di emissione di un documento per il quale poi la prestazione dello psicologo non viene erogata. In questo modo si tiene traccia a distanza di anni della motivazione della emissione della nota di credito.
Cosa comporta lasciare la fattura come emessa, senza emettere nota di credito? Quello che può accadere è di dover dimostrare a distanza di anni di NON aver incassato quella fattura, chissà potreste averla incassata in contanti. In assenza di prove di aver sollecitato il credito rappresentato nella fattura, sarà ben difficile dimostrare di non aver incassato quella fattura lasciata abbandonata nel registro delle fatture.
La marca da bollo sulla fattura degli psicologi
Se devi avviare uno studio professionale vedi l’articolo Avviare uno studio di psicologia o psicoterapiaente
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