Devo comprare mobili e elettrodomestici per la casa che ho appena acquistato. Dovrò anche fare delle ristrutturazioni: mi date indicazioni utili per sfuttare al meglio le detrazioni fiscali? Sono tante le richieste di contatto di questo tipo. Pur seguendo professionisti e free-lance spesso forniamo consulenza fiscale su queste tematiche ai nostri clienti. Per questo motivo pubblichiamo, nel rispetto della riservatezza, una di queste richieste di informazioni e la risposta fornita. Non vuole essere una guida alle detrazioni fiscali sui mobili o una guida alle ristrutturazioni, di cui il web è pieno. Più semplicemente sono  indicazioni concrete e utili a usufruire delle agevolazioni fiscali in materia di acquisto mobili e ristrutturazioni.

Domanda sulle detrazioni fiscali per immobili

“Ciao Angelo,

come sai, ho acquistato la casa nuova e mi sto facendo aiutare da un architetto, per l’arredamento e gli altri lavori necessari, come decorazione e piccole modifiche.

 
Stiamo considerando la possibilità di aprire una pratica al comune per la ristrutturazione per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali.
 
Volevo chiederti quali sono le agevolazioni a cui posso accedere e la tua supervisione sugli aspetti fiscali di questo progetto.
 
Volevo farti già una domanda: mentre cercavo recensioni per gli elettrodomestici mi sono imbattuto in questo articolo:
 
 
Per favore potresti confermare se e come questa agevolazione si applica nel mio caso specifico?
Grazie.”
 

Ecco i consigli per le detrazioni fiscali sugli immobili ed elettrodomestici

“Ciao Mario
potrai usufruire di detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici purché  nel tuo immobile provvederai ad effettuare opere di  ristrutturazione edilizia.
Attenzione a questi punti sui quali più spesso nella mia esperienza i miei clienti commettono errori o vengono indotti in errore:
 
– la data inizio lavori deve PRECEDERE la data di acquisto mobili. Anche se poi paghi prima i mobili dei lavori comunque avrai diritto alla detrazione.
 
– La data inizio lavori si ricava o da un atto (quando le normative in materia richiedono una comunicazione ufficiale di inizio lavori) o da una autocertificazione.
 
– I mobili o gli elettrodomestici puoi pagarli con bonifico oppure carta di credito o di debito. NON USARE assegni o contanti.
 
– Le ristrutturazioni invece si pagano SOLO e SOLTANTO con BONIFICO “SPECIALE” dove si indica il codice fiscale del beneficiario. Altrimenti si perde il diritto alla detrazione. Se il bonifico viene effettuato correttamente lo potrai trovare indicato l’anno successivo tra le spese di ristrutturazione della dichiarazione precompilata messa a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.
 
– Per avere diritto alla detrazione sui MOBILI ed Elettrodomestici è sufficiente un lavoro di ristrutturazione “base” del tipo cambiare gli infissi, rifare il bagno etc. non è necessario fare comunicazioni di inizio lavori etc. sempre che la legge in materia non lo preveda . ( ??? la possibilità di aprire una pratica al comune per la ristrutturazione per poter beneficiare??
 
– Attenzione che interventi finalizzati al RISPARMIO ENERGETICO non consentono di accedere all’agevolazione sui mobili/elettrodomestici.
 
Ti allego anche una guida dell’Agenzia delle Entrate, è fatta bene, peccato che non ti dice quanto puoi risparmiare e te lo scrivo io di seguito.
Quanto risparmi: il tetto massimo di spesa per l’immobile è di 10.000 euro. La detrazione è del 50% in 10 anni. Questo vuol dire che se spendi 10.000 euro ti ritornano in tasca ogni anno 500 euro x 10 anni (in termini di imposte che ti erano state trattenute nello stipendio e che ti vengono restituite nel 730).
 
Sui lavori di ristrutturazione edilizia  invece sinteticamente riporto quanto segue:
– E’ detraibile oltre alle ristrutturazioni l’architetto che ti segue per le opere;
– Spesso la battaglia più dura è per farsi applicare l’iva al 10% sulle opere di ristrutturazione a cui si ha diritto sia per la manutenzione ordinaria che straordinaria
– l’ammontare massimo della ristrutturazione è pari a euro 96.000 anche qui il bonus è al 50% (pare che dal 2018 si riduce a 48.000 e solo 36%). In pratica se spendi 96.000 euro ricevi 4.800 euro l’anno per i prossimi 10 anni.
Sulle ristrutturazioni gli aspetti sono tanti.
 
Fammi sapere nello specifico cosa può interessarti che ampliamo il discorso.”
 
 

Bonifico per ristrutturazione al posto di bonus risparmio energetico: posso rimediare all’errore?

Quesito:

Facendo il bonifico per delle spese nel 2019 relative alla ristrutturazione della mia casa e precisamente per l’acquisto di una caldaia a condensazione ho erroneamente inserito come descrizione “Recupero patrimonio edilizio” invece di “risparmio energetico”. Nel mod.730 precompilato posso mettere la descrizione esatta?

LA RISPOSTA

 
dipende dal tipo di errore che si è compiuto.
Se si tratta solo di un errore nella descrizione del bonifico, che però ha consentito alla banca di effettuare la ritenuta fiscale di legge, allora la detrazione fiscale per risparmio energetico può essere riconosciuta e quindi può fare la rettifica in dichiarazione. 
 
Se invece ha fatto un bonifico ordinario all’impresa allora la detrazione può essere riconosciuta MA dovrà conservare una dichiarazione da parte dell’impresa beneficiaria del bonifico che attesti ” nella dichiarazione sostitutiva di atto notorio di aver ricevuto le  somme e di averle incluse nella contabilità dell’impresa ai fini della loro concorrenza alla corretta determinazione del suo reddito. Tale documentazione dovrà essere esibita dal contribuente che intende avvalersi della detrazione al professionista abilitato in sede di predisposizione della dichiarazione dei redditi o, su richiesta, agli uffici dell’amministrazione finanziaria.”
 
In tutti e due i casi dunque sarà possibile operare la detrazione con i termini e condizioni visti sopra.
 
 

Il cambio della vasca da diritto alla detrazione?

Buongiorno, una persona 93enne disabile con Legge 104 concorda con un addetto alla vendita di una certa Ditta la trasformazione della vasca in doccia per disabili. L’addetto, in presenza di testimoni, informa la Sig.ra che avrà l’opportunità di avvalersi l’anno successivo della detrazione del 50% per superamento barriere architettoniche, nonché iva agevolata. Il contratto viene firmato con versamento in contanti del 10% come caparra e, nei tempi giusti, viene iniziato. Non appena smantellata la vasca l’installatore produce la fattura ( dove non figura la caparra già versata ) e invita ad effettuare il bonifico a saldo prima che i lavori siano finiti. Non essendoci indicazioni su come effettuare il bonifico, viene chiamato l’Amministratore della Ditta per sapere come esso debba essere compilato e quale sia la causale da inserire onde poter avere diritto alla detrazione ma viene risposto che, per quel tipo di lavoro, non è prevista….si tenta allora di non procedere al pagamento ma l’operaio minaccia di lasciare il tutto a mezzo ( bagno praticamente smantellato) – Nel frattempo viene risentito il suddetto Amministratore che riferisce .” non si può portare in detrazione il 50% ma solo il 19%, questo è sicuro e spiacenti per l’equivoco”…a questo punto le esigenze della persona, il bagno- unico nella casa- le assicurazioni dell’Amministratore che almeno quella percentuale poteva essere portata in detrazione ecc.ecc, nonostante la delusione viene effettuato il bonifico di tipo generico. Il quesito è questo: “ è vero che nel mod.730 si può portare in detrazione al 19% il tutto o parte della spesa sostenuta e semmai quale in quale sezione, colonna o punto deve essere inserita la cifra su cui verrà calcolata la detrazione”?
Grazie e saluti

 

Risposta

Buongiorno,per il caso in esame occorre verificare il contenuto della circolare del 2016 n. 3/E. L’Agenzia delle Entrate ritiene che l’intervento non è agevolabile in alcun modo, nè come rimozione delle barriere architettoniche e nemmeno sotto il profilo della ristrutturazione a meno che:  “la sostituzione della vasca, e dei sanitari in generale, può considerarsi agevolabile se detta sostituzione, singolarmente non agevolabile, sia integrata o correlata ad interventi maggiori per i quali compete la detrazione  d’imposta in forza del carattere assorbente della categoria di intervento“superiore” rispetto a quella “inferiore” (cfr. circolare n. 57 del 1998), come nelcaso, ad esempio, del rifacimento integrale degli impianti idraulici del bagno, coninnovazione dei materiali, che comporti anche la sostituzione dei sanitari. ” 
Nel caso specifico quindi sarebbe da verificare sia il lavoro fatto e se corrisponde al lavoro indicato in fattura. 

Rimane l’ultimo ostacolo ovvero quello dell’aver fatto un bonifico generico e non quello specifico per ristrutturazioni. 

Per quest’ultimo ostacolo in caso di errore e qualora sia tardi per rettificare il bonifico occorre”“Se per errore è stato effettuato un bonifico diverso da quello dedicato o non sono stati indicati sul bonifico tutti i dati richiesti, e non è stato possibile ripetere il bonifico, la detrazione spetta solo qualora il contribuente sia in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto notorietà rilasciata dall’impresa, con la quale quest’ultima attesta che i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione nella determinazione del reddito.”

 

Cordiali saluti Staff LegaleFiscale.it

@commercialistaintorino