“Il reverse charge serve a non pagare l’IVA”
“Io compro all’estero così non pago l’IVA”
Se hai sentito in giro frasi di questo tipo scopri perché sono balle che potrebbero essere pericolose per la tua azienda! Con lo sviluppo dell’e-commerce in tutti i settori prima o poi si finisce per acquistare da un fornitore che sembra localizzato in Italia, ma poi la fattura arriva da un paese europeo o addirittura extra-europeo. Per questo motivo è molto importante se hai un e-commerce comprendere il meccanismo di funzionamento dell’iva e capire se veramente stai risparmiando quando acquisti da un negozio online e la merce arriva dall’estero.
Se sei un imprenditore, in particolare e-commerce, devi comprendere bene cosa succede quando acquisti beni nel mercato europeo. Quando acquisti da fornitori europei prodotti o servizi, non ti viene applicata l’IVA, ciò potrebbe indurti in inganno nel momento in cui determini la percentuale di ricarico sui prodotti che vendi. È diffusa dagli “esperti del web”, parenti di “ammiocuggino lo fa gratis”, che sui prodotti acquistati in Europa non si paga l’IVA: si tratta di un errore che può costare caro alle tue tasche. Vediamo un esempio pratico di calcolo iva.
L’azienda ALFA , società italiana, acquista un prodotto da un fornitore francese: il prodotto costa 100 euro, sul prodotto la società francese, riconoscendo come valida la partita iva sul Vies, non applica l’IVA. Sulla fattura sarà indicato che il cliente italiano applicherà l’IVA in reverse-charge.
Ipotizziamo che l’azienda ALFA venda il prodotto francese con un prezzo di 120+iva 22% ad un cliente italiano, incasserà quindi 120+26,4=146,40.
A quanto ammonta l’IVA da versare?
Il reverse-charge comporta che la fattura di acquisto francese venga registrata due volte: una volta nel registro iva acquisti e una volta nel registro iva vendite.
Nel registro iva vendite abbiamo dunque due registrazioni
- Fattura francese per 100 + 22 euro di iva
- fattura di vendita per 120 + 26,40 euro di iva
- Totale iva vendite pari a 22+26,40 = 48,40
Nel registro iva acquisti abbiamo:
- Fattura francese per 100 + 22 euro di iva
L’IVA da versare dunque allo stato è pari a euro 48,40 – 22 = 26,40. In altre parole l’azienda ha riversato interamente allo stato l’IVA che ha ricevuto dal cliente.
Vediamo cosa succederebbe se non ci fosse il meccanismo del reverse charge.
Ipotizzando che l’azienda italiana acquisti il prodotto a 100 + iva 22% = 122. Per semplificare ipotizziamo che l’IVA sull’acquisto francese sia direttamente deducibile in Italia.
Il calcolo iva che ne consegue è iva sulle vendite 26,40 – 22 = 4,40 soltanto perché gli altri 22 euro sono stati versati al fisco francese….il totale iva versato rimane dunque pari a euro 26,40.
Indice dei contenuti
In definitiva in tutti e due gli esempi l’IVA versata rimane la medesima pari a euro 26,40.
È importante notare che quindi il margine di ricarico applicato alla vendita rimane il medesimo in entrambe le vendite e cosa ancora più importante che dobbiamo considerare è che per calcolare il margine di ricarico correttamente NON devo considerare l’IVA. L’IVA infatti costituisce un debito o un credito ma non si trasforma mai in guadagno.