Uno dei campi nei quali operiamo è quello della fiscalità internazionale per i lavoratori dipendenti. Per questo motivo, oggi pubblichiamo un quesito che ci è giunto in redazione e al quale forniremo consulenza fiscale per i non residenti o è meglio dire per coloro che si considerano non residenti.
La normativa fiscale è piuttosto complessa e a questa si aggiunge una griurisprudenza di Cassazione non sempre lineare nelle sue pronunce.
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“Desidero portare alla vostra attenzione la mia situazione di mancata iscrizione AIRE, per valutare una consulenza.
Nel 2017 mi sono trasferito nel Regno Unito dove da allora lavoro a tempo indeterminato come assistente di volo(Steward) per la una compagnia aerea con sede in UK. Da subito ho regolamentato la posizione inglese, ho stipulato un contratto di affitto mai interrotto, sono in possesso di NIN, sono iscritto all’NHS, ho aperto un conto bancario inglese e ho pagato regolarmente i contributi, ovviamente ho risieduto in UK ben più di 183 giorni in ogni anno fiscale e detengo anche il pre-settled status, che dall’anno prossimo diventerà Settled). Sono iscritto al sindacato e in palestra da anni.
La mancata iscrizione AIRE è da attribuirsi a tre ragioni principali:
-L’intenzione di valutare la situazione estera ed eventualmente richiedere subito un trasferimento ad una base italiana.
-La comodità di mantenere il regime amministrato relativo al mio portafoglio di investimenti e alle minusvalenze da compensare (l’iscrizione Aire infatti avrebbe richiesto il passaggio al regime dichiarativo)
-L’interpretazione da parte del mio commercialista della Convenzione UK-ITA sulle doppie imposizioni, come lavoratore a bordo di aeromobili, secondo lui il paragrafo 3 dell’art. 15 afferma la non necessità di dichiarare quel reddito in italia (mi ha fatto dichiarare solo il conto corrente).
Al momento e durante tutto il periodo i miei legami con l’Italia sono stati solo questi:
-Conto corrente Bancario italiano con portafoglio di investimenti. -Auto di proprietà comprata da mio padre (ma intestata a me) più di 25 anni fa (anche bollo e assicurazione sono ancora intestati a me).
-Famiglia di origine, ma niente moglie o figli.
-Abbonamento Netflix, che comunque detengo anche in UK e l’utilizzo volge a favore della residenza UK-Prepagata Tim (stesso discorso, ho mantenuto il numero ma credito sempre a zero o minimo, avendo utilizzato la scheda inglese sempre in questi anni).
Avendo preso per buono ciò che il commercialista ha sostenuto in questi anni ritenevo di essere in regola con tutto, ma adesso ho deciso di iscrivermi per evitare ulteriori problemi e vorrei capire con voi:
1) Il modo migliore per iscrivermi all’Aire, in particolare cosa fare con la macchina bollo ecc, visto che davvero non l’ho mai usata e neanche pago io le spese ma l’intestazione c’è. Inoltre per il conto Bancario con gli investimenti, capire se è il caso di spostarli in uk ma ovviamente mi dispiacerebbe perdere la possibilità di compensare le minusvalenze.
2) Capire come comportarmi rispetto al mio reddito inglese negli anni passati. Andava dichiarato, non andava dichiarato, bisogna effettuare un ravvedimento, ecc.”