A parità di reddito, chi paga più tasse? Facciamo una serie di ipotesi e mettiamo a confronto tre fascie di reddito.
Ipotizziamo un reddito lordo di euro 25.000, 50.000 e 90.000, per chiarezza quindi mettiamo a confronto un lavoratore dipendente che percepisce un reddito lordo di euro 25.000, 50.000, ed euro 90.000 e un commerciante e lavoratore autonomo che percepisce un reddito di 25.000, 50.000 ed euro 90.000, ipotizzando che il lavoratore autonomo o il commerciante non abbiano costi di nessun tipo. Si ipotizza anche che non ci siano famiglia o figli a carico e non ci sono oneri deducibili o detraibili. L’esercizio ha senso per verificare come vengono trattati dal fisco italiano questi redditi e se ci sono incentivi verso la creazione di imprese o incentivi a essere dipendenti.
Vediamo dunque la prima ipotesi redditi 25.000
- Lavoratore dipendente che percepisce un reddito lordo di euro 25.000 pagherà imposte per euro 4.468,00 (irpef 3837 add reg. 456, add comunale 175) aliquota fiscale 17,82%
- Libero professionista se in regime forfettario start-up (con aliquota al 5%) con un reddito di euro 25.000 pagherà una imposta sostitutiva pari a euro 975,00 quindi aliquota fiscale 3,9%
- Commerciante in regime forfettario in regime start-up (con aliquota al 5%) con un reddito di euro 25.000 pagherà un’imposta sostitutiva pari a euro 500, quindi con un’aliquota fiscale del 2%.
- Libero professionista se in regime forfettario (con aliquota al 15%) con un reddito di euro 25.000 pagherà una imposta sostitutiva pari a euro 2.925 quindi aliquota fiscale 11,7%
- Commerciante in regime forfettario (con aliquota al 15%) con un reddito di euro 25.000 pagherà un’imposta sostitutiva pari a euro 1.500, quindi con un’aliquota fiscale del 6%.
- Se per qualunque ipotesi la persona non può accedere al regime forfettario, è bene sapere che la tassazione per un professionista o commerciante che subisca la tassazione ordinaria l’ammontare di imposte su 25.000 euro passa a euro 6127 (irpef 5.490, add. reg. 456, add. com. 175) con una aliquota fiscale del 24,51%
Vediamo il confronto sulla seconda ipotesi di redditi pari a euro 50.000
- Lavoratore dipendente che percepisce un reddito lordo di euro 50.000 pagherà imposte per euro 16.614,00 (irpef 15.139 add reg. 1.125, add comunale 350) aliquota fiscale 33,23%
- Libero professionista se in regime forfettario start-up (con aliquota al 5%) con un reddito di euro 50.000 pagherà una imposta sostitutiva pari a euro 1.950,00 quindi aliquota fiscale 3,9%
- Commerciante in regime forfettario in regime start-up (con aliquota al 5%) con un reddito di euro 50.000 pagherà un’imposta sostitutiva pari a euro 1000, quindi con un’aliquota fiscale del 2%.
- Libero professionista se in regime forfettario (con aliquota al 15%) con un reddito di euro 50.000 pagherà una imposta sostitutiva pari a euro 5.850 quindi aliquota fiscale 11,70%
- Commerciante in regime forfettario (con aliquota al 15%) con un reddito di euro 50.000 pagherà un’imposta sostitutiva pari a euro 3.000, quindi con un’aliquota fiscale del 6%.
- Se per qualunque ipotesi la persona non può accedere al regime forfettario, è bene sapere che la tassazione per un professionista o commerciante che subisca la tassazione ordinaria l’ammontare di imposte su 50.000 euro passa a euro 16.685 (irpef 15.210, add. reg. 1125, add. com. 350) con una aliquota fiscale del 33,37%
Vediamo il confronto sulla terza ipotesi di reddito pari a euro 90.000
Su questa soglia di reddito non esiste differenza di imposizione fiscale tra professionisti e commercianti perchè non operano più le differenze previste dal regime forfettario. Le ipotesi da confrontare sono solo due:
- Lavoratore dipendente che percepisce un reddito lordo di euro 90.000 pagherà imposte per euro 34.926,00 (irpef 31.870 add reg. 2.426, add comunale 630) aliquota fiscale 38,80%
- Libero professionista o commerciante con un reddito lordo di euro 90.000 pagherà imposta per euro 34.926,00 (irpef 31.870 add reg. 2.426, add comunale 630) aliquota fiscale 38,80%.
Se si considera che il reddito da lavoro dipendente prevede che i contributi INPS siano pagati per due terzi dal datore di lavoro, possiamo affermare che per redditi superiori a 85.000 euro i lavoratori autonomi, intendendo sia commercianti che professionisti, sono soggetti ad una maggiore pressione fiscale, rispetto ai lavoratori dipendenti. Il regime forfettario invece prevede una tassazione maggiormente favorevole verso i lavoratori autonomi.
Si potrebbe pensare che il professionista o l’imprenditore dovrebbero subire una tassazione ridotta viste le minori garanzie poste a tutela del medesimo, ricordiamo che infatti il lavoratore autonomo non ha diritto alla malattia, non ha diritto alle ferie e non ha tutele qualora perda il lavoro ovvero subisce il cosidetto rischio di impresa.
In realtà anche i dipendenti oramai sono soggetti a qualcosa di molto simile al rischio di impresa, almeno per coloro che operano nel settore privato.
E tu cosa ne pensi?