Si parla molto spesso di Holding e di come queste possano aiutare a risparmiare imposte. Come ovvio che sia le holding sono uno strumento nato e pensato dal legislatore non certo per far risparmiare imposte ma nella realtà è uno strumento utile alla gestione di capitali, partecipazioni etc., il tutto nel rispetto delle norme fiscali. Abbiamo pensato di scriverci una storia semplice che spiega come questo strumento possa essere usato male, ma che ci dà un idea di come si possa utilizzare anche bene per gestire i propri capitali.

Marco è un imprenditore di successo che possiede partecipazioni in diverse aziende. Alcuni anni fa, ha deciso di creare una holding, chiamata “Marco Investimenti Srl“, per gestire al meglio queste partecipazioni. Un giorno, Marco decide di vendere le quote di una delle sue aziende più importanti, ma anziché farlo direttamente, segue una strategia fiscale precisa.

Fase 1: Conferimento delle quote alla holding

Marco trasferisce le quote dell’azienda che vuole vendere alla sua holding. In altre parole, conferisce la proprietà delle sue partecipazioni in quell’azienda alla “Marco Investimenti Srl”, in base all’articolo 177 del TUIR, che regola il conferimento di partecipazioni. Così, ora la holding è proprietaria delle quote, e non più Marco direttamente.

Fase 2: La vendita delle quote da parte della holding

Una volta che la holding ha ricevuto le quote, vende quelle partecipazioni a un terzo soggetto. La vendita avviene in regime di participation exemption (pex), previsto dall’articolo 87 del TUIR, che consente alla holding di non pagare imposte*. In questo modo, “Marco Investimenti Srl” incassa una somma di denaro consistente senza dover pagare tasse* immediatamente sul profitto.

Cosa succede alla liquidità?

Ora, la holding si trova con un’importante somma di denaro, frutto della vendita delle partecipazioni. A questo punto, Marco ha due possibilità:

Scelta corretta:

Marco decide di far gestire la liquidità dalla holding, investendo in strumenti finanziari (come azioni, obbligazioni, fondi) che restano di esclusiva titolarità della holding stessa. Questo significa che la liquidità non viene usata direttamente da Marco per spese personali. Quando vorrà prelevare una parte del denaro, lo farà sotto forma di dividendi, che saranno tassati al 26%. Questa è la strada corretta e legale. I soldi restano nella holding fino a quando non vengono distribuiti come dividendi, e la tassazione avviene in modo trasparente.

Scelta rischiosa (interposizione fittizia):

Marco, però, potrebbe essere tentato di usare la liquidità della holding per i suoi interessi personali, senza passare attraverso la distribuzione di dividendi. Ad esempio, decide di far comprare alla holding una villa al mare o un’auto di lusso, che usa per le sue vacanze personali o spostamenti. Oppure la holding finanzia viaggi costosi e feste che sono per il suo beneficio personale. In questo caso, Marco sta di fatto utilizzando i soldi della holding senza che siano tassati come dividendi. Questa condotta potrebbe essere vista dall’Agenzia delle Entrate come interposizione fittizia, ovvero l’uso della società come uno “schermo” per godere dei profitti senza pagarci sopra le tasse.

Se scoperto, le conseguenze sarebbero gravi: l’Agenzia delle Entrate potrebbe considerare questi utilizzi come evasione fiscale, e la holding (o Marco) dovrà pagare le tasse dovute con interessi e possibili sanzioni.

Conclusione:

Marco, attraverso la sua holding, può vendere le quote in regime di participation exemption pagando le imposte in misura molto ridotta (imponibile solo il 95%). Tuttavia, se vuole utilizzare quella liquidità, deve farlo tramite la distribuzione di dividendi, soggetti al 26% di tassazione. Se invece usa i soldi della holding per benefici personali senza la giusta tassazione, rischia sanzioni per evasione fiscale.

In pratica, la chiave è che la liquidità deve essere gestita dalla società in modo corretto, senza confondere i fondi della holding con il patrimonio personale del socio.

*quando si dice che con la pex non si pagano imposte è solo per semplificare la storia. Con la pex si pagano imposte in misura ridottissima e a precise condizioni. Ciò non toglie che il meccanismo della storia rimanga effettivamente quello talvolta realizzato e spesso pubblicizzato da professionisti senza scrupoli.