attività di vendita auto/moto usate

Spesso in una fase dove il mercato del nuovo è in difficoltà cresce e prende vigore il mercato dell’usato. Ecco infatti che recentemente ci giungono molte richieste di informazioni per l’avvio dell’attività di vendita auto moto usate e anche di avvio di officine meccaniche.
Spesso la richiesta è poi di come si possa avviare questa attività in modalità solamente on-line.
In questo articolo vedremo in breve quali sono gli adempimenti burocratici.

3 semplici passi per avviare l’ attività di vendita auto moto usate

Primo passo
Identificare un locale idoneo e conforme a norme di legge che dovrà essere indicato quale luogo nel quale vengono tenuti i veicoli usati che vengono venduti o acquistati.

Se invece pensi di poter svolgere una attività di rivendita di auto usate senza utilizzare un deposito dovrai certificare che le vetture che rivendi sono in deposito presso le persone dalla quale le acquisterai.

Presentare la SCIA per l’avvio di commercio auto usate

Presentare comunicazione di avvio attività presso il comune dove si intende avviare l’attività (SCIA ovvero Segnalazione Certificata di Inizio Attività). In particolare si dovrà fare la segnalazione per il Commercio di Cose Antiche o Usate.
Nel fare la segnalazione se si intende svolgere questa attività tramite e-commerce occorrerà segnalarlo mettendo la spunta su “commercio elettronico” laddove viene richiesta la modalità di svolgimento.
In sede separata occorrerà portare a vidimare il registro dei beni usati, dove andranno indicati i veicoli acquistati e successivamente venduti. Per l’attività di compra-vendita non sono richiesti requisiti professionali. Pertanto l’attività è esercitabile da chiunque e non sono richiesi nè diplomi nè corsi specifici di formazione.

Comunicare in Camera di Commercio l’avvio di attività di vendita auto moto usate

Con la ricevuta telematica di presentazione della SCIA si potrà presentare la pratica in Camera di Commercio, attraverso la procedura Comunica.
Attraverso Comunica si otterrà attraverso un solo procedimento ben 3 iscrizioni:
– Attribuzione del numero di partita iva, in questo caso il codice di attività potrebbe essere: 45.11.01 – Commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri oppure potrebbe essere 45.40.11 Commercio all’ingrosso e al dettaglio di motocicli e ciclomotori
– Iscrizione del titolare della ditta individuale presso l’INPS in qualità di commerciante
– Iscrizione dell’azienda in Camera di Commercio con l’attribuzione del numero REA ovvero Repertorio Economico Amministrativo.

Sotto il profilo IVA l’acquisto e vendita di beni usati è soggetto al regime del margine. In estrema sintesi l’IVA viene assolta solo sulla differenza tra il prezzo di vendita del bene usato e il prezzo di acquisto.
A causa dell’applicazione di tale sistema questo tipo di attività non può accedere al regime forfetario introdotto con la legge di stabilità 2015 e poi modificato nel 2016.
Quindi i regimi contabili applicabili sono quello della cosiddetta contabilità semplificata oppure quello della contabilità ordinaria.

Aggiornamento del 06/2/2017

Quante imposte pago sulla vendita di un’auto usata?

Riceviamo molti messaggi da persone che pur svolgendo una attività di lavoro dipendente pensano di avviare una attività di rivendita auto usate. La domanda ricorrente è: quante tasse devo pagare sulla vendita di una macchina usata?

Riportiamo qui un esempio, semplificato, utile a dare una idea del carico fiscale.

Acquisto auto a 1000
Rivendo auto a 1500
La differenza 500 euro deve essere così suddivisa: 409 rappresenta la base imponibile per le tasse mentre 91 rappresenta iva da versare.
Quindi in sintesi sui 500 euro di margine
91 li dò allo stato per l’iva
143,15 (ipotizzato il 35%) li do allo stato per le imposta
243,50 Imposte versate
 
Quindi su una differenza di prezzo di 500 euro tra acquisto e vendita dell’auto di fatto in tasca ti rimangono euro 256,50 pari al 51,3%
 
Ricordiamo inoltre che essendo la rivendita di auto usate sottoposta a un regime iva “particolare” è esclusa la possibilità di applicare il regime forfettario.
 
Ovviamente c’è molto da dire ancora sulla fiscalità della attività di vendita di auto usate ed è per questo che puoi richiederci una consulenza.

Scopri i vantaggi e gli svantaggi delle contabilità semplificata o ordinaria contattandoci e chiedendo maggiori informazioni Clicca QUI

Aggiornamento 27/12/2017

PS: Pubblichiamo domanda e risposta pervenuta in questi giorni

Salve, lavoro come dipendente con contratto a tempo indeterminato presso Fabbrica di Auto a Torino; nell’anno nuovo o quando possibile dalle tempistiche volevo affiancare al mio lavoro da dipendente l’apertura di una Partita IVA per il commercio di auto usate. Volevo richiedere delle informazioni a riguardo. Non ho nessun deposito, solamente casa con garage, il mio lavoro principale sarebbe quello da dipendente.
Grazie.

Buongiorno Alessandro,

avendo Lei un contratto a tempo indeterminato la prima cosa che deve fare è verificare che la Fabbrica per cui lavora non abbia inserito clausole nel suo contratto di lavoro che Le impediscono di svolgere attività fuori dall’orario di lavoro che in qualche modo possano essere lesive della fiducia tra datore di lavoro e lavoratore o che in qualche modo possano mettere a rischio la sua attività come lavoratore dipendente.
Questa premessa è necessaria e molto importante visto che giustamente sottolinea che la sua attività principale rimane quella di dipendente.
Fatta questa premessa l’attività con partita iva richiede le seguenti comunicazioni minime per l’avvio dell’attività in
– Comune presso cui svolge l’attività
– Camera di Commercio,
– Agenzia Entrate.
Un esempio completo di tassazione lo trova nel nostro articolo sopra riportato.
L’avvio di una partita iva quindi richiede molta dedizione per superare gli elevati costi di tassazione. Nel caso di un lavoratore dipendente a tempo indeterminato non sono presenti i costi di contribuzione INPS. E’ in ogni caso importante il livello di tassazione applicato. Bisogna quindi valutare quale è il numero minimo di vetture che consente di valutare come redditizio l’investimento in energie e lavoro.
Può anche dare molte soddisfazioni come abbiamo potuto verificare di persona.
L’attività può essere svolta anche senza deposito qualora si svolga una attività di acquisto e vendita di auto tramite internet quindi potremmo dire su ordinazione.
Altre informazioni possono essere fornite con una consulenza specifica per verificare concretamente le possibili modalità di svolgimento dell’attività.
 

Più semplice l’ampliamento dell’attività per chi è nel settore autoriparazioni

Aggiornamento 17/01/2018

 
Più semplice l’estensione dell’attività di autoriparatore. La circolare del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) del 9 gennaio 2018 spiega la novità introdotta dalla legge di bilancio 2018.
In poche semplici parole la nuova legge consente a chi è in possesso dei requisiti in una delle specializzazioni del settore di conseguire la qualifica di responsabile tecnico anche per gli altri settori semplicemente seguendo un corso teorico pratico. Non viene previsto in questi casi il periodo di lavoro di un anno normalmente previsto per chi non è in possesso di nessuna abilitazione.
L’attività di autoriparazione spesso si affianca alla compra-vendita di auto usate. Attualmente l’attività di autoriparazione si suddivide in:
– meccatronica (elettrauto e meccanico motorista);
– carrozzeria;
– gommista.
In pratica è possibile per un gommista seguire il corso teorico pratico per il settore meccatronica e diventare al termine del corso responsabile tecnico per la meccatronica ed estendere i servizi che può offrire direttamente ai propri clienti.
Un’opportunità da prendere in considerazione.
 
Aggiornamento 15/02/2018
 
Riceviamo numerose richieste di preventivo per l’avvio dell’attività di rivendita di auto e moto usate.
Oltre a questo ci vengono fatte due domande ricorrenti.

1) Sono un lavoratore dipendente a tempo pieno posso avviare un’attività con partita iva per la rivendita di auto e moto usate?

La risposta può essere data solo leggendo il contratto di lavoro sottoscritto, quello che è possibile dire è che:
– per i dipendenti pubblici full time non è possibile prevedere altre attività lavorative. E’ necessario chiedere il permesso alla pubblica amministrazione di riferimento.
– per gli altri rapporti di lavoro dipendente l’attività che si svolge con partita iva non deve essere in concorrenza con quella di lavoro dipendente. Anche qui sarebbe meglio chiedere una autorizzazione esplicita a salvaguardia del proprio posto di lavoro.
 

2) Posso esercitare la rivendita di auto e moto usate SENZA avere un deposito?

Si, in linea generale è possibile. Occorre presentare apposita autocertificazione nella quale si sancisce che non si ha un deposito e che i mezzi vengono acquistati e venduti in una sorta di meccanismo analogo al drop-shipping.
 

3) Qual è l’investimento per la pratica di avvio dell’attività?

L’avvio dell’attività prevede:
 – Segnalazione di avvio attività al Comune nel quale si risiede;
– Apertura Partita IVA
– Iscrizione in Camera di Commercio
– Iscrizione INPS laddove sia prevista (di fatto avviene anche una segnalazione automatica all’INPS da parte della CCIAA).
 
L’avvio dell’attività avviene on-line in tutti i Comuni d’Italia.
 
Raccogliamo la documentazione (carta di identità e codice fiscale) e la inviamo direttamente tramite mail. E’ prevista una chiamata skype per dare le giuste indicazioni prima dell’avvio dell’attività.
Il costo della pratica è pari a euro 500,00 + IVA e Cassa Previdenza ovvero 629,00. *
 
*la presente non costituisce offerta contrattuale, il preventivo verrà confermato a seguito della presa visione dei documenti fiscali e verrà fornito il preventivo previsto dalla legge.

 

4) Terreno per rimessa auto e ricambi usati

Buongiorno,
ho individuato un terreno artigianale/industriale in provincia di XXXX su cui costruire un capannone di circa 500 mq al fine di svolgere le seguenti attività.

Attività principale: affitto spazi per rimessaggio, manutenzione ordinaria (cambio olio, batteria ecc) e custodia auto usate
Altre attività secondarie:
-piccole riparazioni (quelle più importanti verrebbero assegnate ad artigiani esterni come meccanici, carrozzieri ecc)
-commercio (anche on line) e senza spazio espositivo né vetrine, di autoveicoli da noi acquistati e restaurati (presso artigiani esterni):
-commercio di pezzi di ricambio anche on line.

Le mie domande:
a) come categoria catastale è preferibile denunciare C2 o C3 ?
b) esistono requisiti particolari per esercitare le attività suddette?

Grazie

Risposta del 19/03/2018

Veniamo subito alla risposta ai due quesiti:
a) come categoria catastale è preferibile denunciare C2 o C3 ?
La classificazione viene fatta solitamente da studi di ingegneria civile o geometri che sapranno indicare la più corretta. Esiste specifica giurisprudenza a tal proposito utile a definire le situazioni più complesse.
A prima vista il c/2 sembra la soluzione migliore però pone dei vincoli di utilizzo e di realizzazione. Abbiamo uno studio di riferimento per le pratiche relative al cambio di destinazione sia dei terreni che dei fabbricati.

b) esistono requisiti particolari per esercitare le attività suddette?
Per il commercio di auto usate, nuove e/o di ricambi sono necessari gli ordinari requisiti morali ovvero non aver conseguito condanne o non avere processi in corso di particolare gravità.
Le attività di riparazione auto invece richiedono requisiti professionali specifici. Per questo abbiamo un articolo specifico Aprire un’officina meccanica in Torino.

5) Vendita di ricambi moto online e commercio moto usate

Salve,
Sono un ragazzo che durante il giorno lavora come disegnatore in un ufficio e come secondo lavoro vendo ricambi di moto con un negozio online. Volevo puntare a lavorare solo nel settore delle moto aprendo un negozio di ricambi e abbigliamento di moto con anche la vendita di moto usate (magari anche auto nel futuro).
Volevo sapere se era una cosa fattibile e come fare? Io ho già partita iva per commercio online

Risposta

Buongiorno E.,

si, certamente il tuo progetto è fattibile.
Sul come fare invece dovrei scrivere un libro. Per darti una idea di un possibile percorso di sviluppo della tua idea ti segnalo questi punti, strettamente di burocrazia:
– Aggiunta del codice ateco presso l’agenzia delle entrate relativo al commercio di moto usate;
– Segnalazione in comune della nuova attività commerciale ad integrazione della precedente di commercio online. Già qui ci sarebbero altre considerazioni da fare….
– Comunicazione in CCIAA della nuova attività svolta.
Poi sulla base del volume d’affari si potrebbe valutare se fare tutto ciò sempre con l’attuale partita iva, che immagino sia individuale, oppure se meglio aprire una società di persone o di capitale.
Bisogna poi verificare se l’attuale regime fiscale in cui operi con l’attuale partita iva è ancora utilizzabile nel caso di vendita moto usate.
Cordiali saluti.
 
Da artigiano a commerciante se aggiungo la vendita di auto usate
 
Sono un artigiano proprietario di una officina meccanica regolarmente iscritta come ditta individuale con p. I. Da circa 20 anni, avendo un locale abbastanza grande vorrei esercitare la vendita di veicoli usati senza perdere però la licenza di artigiano e mantenendo l’officina di riparazione, un po’ come si vede nelle concessionarie dove hanno la vendita dei veicoli nuovi e usati e l’officina insieme. Ho chiesto più volte al mio commercialista come fare ma non riesce a darmi una soluzione in quanto secondo lui se chiediamo la licenza di commercio automaticamente perdo l’artigianato. Vi è una soluzione a questo problema? Perché i grandi gruppi riescono a esercitare legando artigianato e commercio e una persona con una ditta individuale no? Attendo vostra risposta grazie
 
Risposta:
il quesito meriterebbe un approfondimento. In ogni caso le possiamo confermare che anche una ditta individuale può svolgere contemporaneamente le due attività.