Con il diffondersi delle collaborazioni occasionali sempre più contribuenti si trovano a fronteggiare la ritenuta di acconto. Cosa è la ritenuta di acconto? Facciamo un esempio.
Giovanni va a lavorare per la società ALFA DUE DI TORINO (ndr. nome di fantasia). Il compenso pattuito è di 1235,00 euro. Nel caso di compensi occasionali la legge prevede che la ALFA DUE DI TORINO trattenga una parte pari al 20% di euro 1235,00 e la versi allo stato.
Giovanni quindi si vede ridurre i suoi 1235 euro del 20% e cioè di 247,00 euro.
Le domande generalmente a questo punto sono due:
- La società che paga la ritenuta si chiede se deve considerare quello che ha versato a titolo di ritenuta di acconto come una propria imposta? NO. La somma versata tramite f24 deve considerarsi come una parte del costo della prestazione occasionale di Giovanni. Alla società la prestazione di Giovanni è costata euro 1235,00 una parte è finita direttamente nelle tasche di Giovanni 988 euro e una parte è finita direttamente nelle casse dello stato pari a euro 247,00.
- Dall’altro lato Giovanni si chiede se può in qualche modo recuperare quei 247 euro o se può evitare che vengano versati al posto suo. Non è possibile evitare che queste somme vengano versate allo stato. Quei 247 euro sono delle imposte che Giovanni ha forzosamente versato allo stato. E’ bene quindi che quando è il momento di calcolare e versare le imposte che Giovanni:
- tenga in considerazione queste imposte che ha anticipato portando al suo commercialista la documentazione che attesta il pagamento dei 247 euro;
- compilando la dichiarazione potrà verificare se quelle imposte che ha anticipato sono dovute oppure potrebbe maturare un credito.