Se il commercialista sbaglia chi paga? La risposta è abbastanza semplice: dipende dal quanto è semplice comprendere che è stato commesso un errore, in parole più tecniche dipende dalla  “riconoscibilità dell’errore“. Si è proprio questo in sintesi l’orientamento della giurisprudenza che adesso cercheremo di chiarire meglio.

Lo sbaglio del commercialista potrebbe essere essenzialmente di due tipologie:

  • potrebbe ad esempio dimenticarsi di presentare la dichiarazione dei redditi o dimenticarsi di presentare il bilancio;
  • potrebbe invece inserire dei costi indeducibili in dichiarazione oppure dichiarare maggiori ricavi.

Nel primo caso l’errore è piuttosto semplice da riconoscere e più volte i giudici hanno ritenuto corretto applicare al contribuente le sanzioni per ritardata o omessa presentazione della dichiarazione, anche se aveva affidato l’incarico ad un professionista. ATTENZIONE: questo non significa che se il contribuente procede con una causa nei confronti del professionista non possa poi ottenere un rimborso di quanto pagato in sanzioni….ma questa è un altra storia. In prima battuta quindi l’Agenzia delle Entrate riscuoterà le sanzioni dal contribuente. L’assunto che sta alla base di queste pronunce giurisprudenziali è che il contribuente DEVE accertarsi dell’avvenuto adempimento degli obblighi previsti dalla legge. E quindi deve accertarsi che le dichiarazioni vengano correttamente presentate nei termini. Stesso discorso vale per analogia per i pagamenti. Un pagamento in ritardo di imposte porterà al pagamento di sanzioni a carico del contribuente. Anche qui il contribuente potrà rivalersi sul commercialista ma solo in un secondo momento. In realtà nel caso dei pagamenti esiste un’eccezione, ed è questa: il contribuente non pagherà le sanzioni se dimostrerà di aver fornito le provviste per pagare le imposte al commercialista e se quest’ultimo poi non vi abbia provveduto. Si tratta di una sospensione delle sanzioni a carico del contribuente che così ha il tempo in questo caso di rivalersi sul professionista.  Le imposte invece in tutti questi casi rimangono a carico del contribuente.

Esistono poi casi nei quali il contribuente, a causa del professionista, subisce un danno poichè ne risulta un maggior versamento di imposte che non erano dovute. In questo caso il commercialista dovrà risarcire sia le maggiori imposte non dovute al contribuente, che eventuali sanzioni.

In tutti i casi il contribuente è il primo a dover far fronte alle sanzioni che derivano da errori del commercialista.

Quindi il contribuente dovrà pagare le sanzioni e gli interessi all’agenzia delle entrate e poi soltanto dopo dovrà inerpicarsi sulla lunga strada di una causa in tribunale per dimostrare l’imperizia del commercialista.

E’ bene dunque scegliere con attenzione il commercialista a cui ci si affida. Verificare l’iscrizione all’Ordine dei Commercialisti è certamente un punto di partenza, a cui si deve aggiungere la giusta verifica degli adempimenti.

Che piaccia o no la legge richiede che il contribuente vigili sugli adempimenti ed è bene dunque farlo per il benessere e la salute della propria attività.

Non siamo entrati nel dettaglio delle norme che regolano la responsabilità professionale perchè l’obiettivo di questo articolo non è certamente quello di offrire una consulenza legale sul tema della responsabilità del commercialista.

L’obiettivo invece è quello di rendere noto a tutti coloro che cercano un commercialista che:

  • Avere fiducia non significa affidarsi cecamente;
  • la delega non deve essere mai “cieca” e un minimo controllo sugli aspetti sostanziali come presentazione della dichiarazione e pagamento delle deleghe deve esserci;
  • quando scegli il commercialista smetti di cercare il servizio più economico, perchè in caso di guai, la tua scelta potrebbe ritorcerti contro per il principio della “culpa in eligendo”. In altre parole potrebbero venirti a dire che tu imprenditore hai scelto MALE il tuo professionista di fiducia;
  • Per avere tutte le garanzie di legge è fondamentale rivolgersi a un commercialista iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili; ( Legge 423/1995 che si applica solo ai professionisti citati e iscritti all’ordine. “La riscossione delle sanzioni pecuniarie previste dalle leggi d’imposta in caso di omesso, ritardato o insufficiente versamento e’ sospesa nei confronti del contribuente e del sostituto d’imposta qualora la violazione consegua alla condotta illecita, penalmente rilevante, di dottori commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro, avvocati, notai e altri professionisti, in dipendenza del loro mandato professionale.”)
  • Verifica che il professionista a cui ti rivolgi abbia sottoscritto una polizza assicurativa professionale .

Se ritieni che questi consigli possano essere utili a persone che conosci condividile.

Se il commercialista non deposita il bilancio

Buongiorno, sono amministratore di una S.r.l. da circa 5 anni. Fin dalla costituzione mi sono affidato a un commercialista di Torino per lo svolgimento di tutte le pratiche fiscali e societarie. Di recente volevo affittare un nuovo locale per la mia attività e mi è stata richiesta la visura camerale. Il proprietario dei locali da affittare non appena ha ricevuto la visura camerale mi ha detto che non risultano depositati i bilanci della società. Come posso rimediare? Pagherò delle sanzioni? Posso rescindere il contratto con il mio attuale commercialista al quale ho pagato regolarmente tutte le fatture? Grazie per una eventuale risposta. Giovanni.

Buongiorno Giovanni,

è bene chiarire con il suo commercialista quali sono i motivi per cui è venuto meno al mandato affidato. E’ vero che l’amministratore di una Srl deve accertarsi che tutti gli adempimenti fiscali e societari vengano effettivamente svolti. Per una società a responsabilità limitata quindi l’amministratore deve accertarsi che:

  • vengono presentate le dichiarazioni dei redditi, le dichiarazioni iva, le dichiarazioni irap, gli studi di settore o i parametri;
  • vengano presentati i bilanci in camera di commercio;
  • vengano aggiornati i libri sociali: le assemblee con le decisioni dei soci e i bilanci approvati negli anni devono essere riportati nei libri sociali.

Peraltro tutti questi adempimenti richiedono la firma in originale dell’amministratore.  Come primo segnale quindi di una consulenza poco attenta potrebbe esserci proprio il fatto che il commercialista non chiede mai l’apposizione di firme (per la dichiarazione, per il verbale, e così via).

Il bilancio deve essere depositato in camera di commercio entro 30 giorni dall’approvazione. Nel caso descritto sembra che non ci sia stata nessuna approvazione, motivo per cui si dovrà procedere con la convocazione dell’assemblea dei soci e con l’approvazione del bilancio. Una volta approvato si hanno 30 giorni per depositarlo. In questo caso non ci sono quindi sanzioni da parte della Camera di Commercio.

Giovanni, in linea generale, ha il diritto di chiudere il contratto di consulenza con il precedente commercialista dal momento che questi non ha informato l’amministratore Giovanni della necessità di approvare e depositare il bilancio. Essendo venuto meno ai suoi obblighi dunque non sono ipotizzabili neanche delle penali da pagare per il recesso anticipato dal contratto.

Se il commercialista sbaglia come ci si può comportare?

In questo breve video ti spiego come comportarsi nel caso in cui il commercialista sbaglia, o come frequentemente accade, pensi che il commercialista abbia sbagliato. 

Le strade a disposizione sono essenzialmente due:

Cercare il dialogo diretto con il commercialista

Telefonare e prendere un appuntamento per verificare i propri dubbi, o come molte volte capita, verificare la comunicazione ricevuta dall’agenzia delle entrate. Meglio anticipare la documentazione, in modo che possa essere studiata prima dell’appuntamento. Se si riesce ad ottenere i chiarimenti necessari e quindi eventualmente concordare la suddivisione riguardo il pagamento delle sanzioni etc. etc. è un gran successo: si risparmia tempo e denaro. Se invece dal colloquio non si ricevono le risposte che si sperava o comunque oramai la fiducia è crollata allora non resta che rivolgersi ad un altro professionista ed ecco la strada numero 2;

Cambiare commercialista

Se con il metodo numero 1 non si è riusciti ad addivenire ad un accordo, oppure comunque resta il dubbio sul corretto operato del precedente professionista ecco che non resta che affidarsi ad un nuovo professionista. Non fare l’errore di rimanere con un professionista di cui non ti fidi e poi andare alla ricerca di conferme sulle informazioni ricevute sui vari social o su Google: finisci per essere poi vittima di informazioni sbagliate che ti porteranno a malumori e comportamenti sbagliati. Con il professionista che avrai individuato potrai verificare e toglierti tutti i tuoi dubbi, e se l’ammontare di quello che ritieni essere il danno ricevuto è sufficientemente elevato richiedere il risarcimento del danno tramite un avvocato. Ovviamente dovrai presentare il caso all’avvocato in modo da avere la valutazione corretta riguardo le proprie ragioni e la fattibilità di una causa.

 

Per consulenze puoi usare il link di seguito  contattaci.

@legalefiscale

#CapCut cosa fare se il commercialista sbaglia? Guida rapida e definitiva senza fronzoli e diritto al punto #commercialista #errori #tasse

♬ suono originale – Angelo Martello