La direttiva DAC 7 entrata in vigore per l’anno di imposta 2023, impone alle piattaforme di vendita o marketplace, che dir si voglia di comunicare i dati dei venditori che hanno compiuto in un anno più di 30 vendite oppure che hanno conseguito incassi dalle vendite superiori a 2000 euro. I dati devono essere comunicati all’Agenzia delle Entrate. Si è diffuso l’allarme per l’introduzione della direttiva DAC 7 tra:

  • tutti coloro che vendono prodotti abitualmente su queste piattaforme conseguendo ricavi ben superiori a 2000 euro, magari coloro che ritengono ERRONEAMENTE, che esista un limite di ricavi pari a 5000 euro per essere considerati occasionali. Errore piuttosto comune e rinforzato da numerosi influenzerà e YouTuber che erroneamente riportano questa convinzione.
  • tutti coloro che pur effettuando anche una sola vendita hanno superato ampliamente i 2000 euro. Pensiamo alle piattaforme come chrono24 che vendono orologi anche di lusso usati, basta una sola vendita del Rolex della nonna, per superare la soglia ampiamente.

Innanzi tutto bisogna stare calmi, occorrerà verificare se e come l’Agenzia delle Entrate utilizzerà i dati che riceverà dalla piattaforma. Le ipotesi di utilizzo di questi dati potranno essere di due tipi:

  • Scovare coloro che svolgono attività abituale di vendita di beni usati, o anche nuovi, senza aver aperto regolarmente la partita IVA. Coloro potranno essere sanzionati sia dall’Agenzia delle Entrate per non aver comunicato la partita IVA e sia dal Comune nel quale risiedono per non aver richiesto la “licenza” per la vendita.
  • Scovare coloro, che pur non svolgendo un’attività abituale di rivendita di beni, e quindi non sono tenuti ad aprire partita iva, in ogni caso non hanno dichiarato il reddito conseguito dallo svolgimento dell’attività commerciale in modo occasionale.

Quali dati vendono comunicati con la direttiva DAC 7 all’Agenzia delle Entrate?

I dati comunicati per coloro che superano i 2000 euro di vendita o le 30 vendite annue sono:

  • Dati identificativi completi del titolare dell’account della piattaforma,
  • i Dati del proprietario del conto corrente sul quale sono pervenuti gli incassi delle vendite;
  • Il numero delle vendite effettuate
  • L’importo del reddito conseguito.

E’ plausibile che una volta predisposte le banche dati, gli omessi redditi conseguiti saranno segnalati in automatico dall’Agenzia delle Entrate, con le abituali lettere di compliance. In altre parole si riceverà un lettera a casa in cui si dira: risultano non dichiarati i redditi segnalati dal marketplace e si chiedere di fornire chiarimenti sull’operato del contribuente.

La direttiva DAC 7 quindi fornirà all’Agenzia delle Entrate dati sui redditi conseguiti da tutti coloro che lavorano con le piattaforme, quali ad esempio : ebay.it, vinted.it, crono24.it.

I marketplace italiani, dovranno adeguarsi alla normativa introdotta e procedere all’invio dei dati.

Se hai un negozio su Etsy, su Ebay e vendi dei prodotti è tempo di prendere in considerazione l’apertura della partita iva. Per questo motivo puoi avere bisogno di una consulenza specifica e specializzata sul mondo dell’E-commerce, in modo da cominciare con il passo giusto.

Come l’Agenzia delle Entrate potrebbe utilizzare i dati raccolti grazie alla direttiva DAC7?

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